MAKE-UP

Il microbiota cutaneo, in tutta la sua complessità e variabilità, è ormai una pietra miliare del marketing e dei team di ricerca della cosmetica, che apre diversi scenari da considerare prima del lancio di un nuovo prodotto. Le formule cosmetiche cambiano infatti obiettivo rispetto al passato e ampliano notevolmente il loro ruolo sulla pelle. Con la consapevolezza del microbiota e con la necessità di tenerne conto quando si progetta un nuovo prodotto, le interazioni da considerare diventano molteplici e complesse, non più degli ingredienti con l’epidermide, ma anche con la comunità microbica presente sulla cute, molto diversa tra singole persone e soggetta a numerosi stress. Gli ingredienti attivi ampliano dunque la loro efficacia su cellule diverse da quelle umane, prendendo in considerazione anche i microorganismi cutanei, batteri, funghi, virus e altro ancora, tra cui probabilmente qualcosa che ancora è sconosciuto. Lo stesso vale per gli ingredienti funzionali e ancor più per i conservanti, nati proprio per tenere sotto controllo cellule simili a quelle del microbiota cutaneo e che potrebbero, se non dosati correttamente, influire sull’equilibrio e la salute della pelle. 

È corretto pensare che il microbiota sia sempre stato lì, anche prima che ci accorgessimo che esistesse, e che l’interazione con i cosmetici ci sia sempre stata, anche se inconsapevolmente. Tuttavia, problematiche di allergie, arrossamenti o fastidi dovuti all’utilizzo di alcuni cosmetici, che non si sapeva da cosa dipendessero, oggi potrebbero essere spiegate attraverso l’interazione del cosmetico con il microbiota e, meglio ancora, potrebbero essere previste ed evitate conoscendone i meccanismi d’azione alla base. Esemplificando sui trattamenti del viso e il make-up, diventa indispensabile conoscere le possibili interazioni con il sistema pelle ed evitare che si verifichino effetti indesiderati post-utilizzo.

    COSMETICO E MICROBIOTA, QUALI INTERAZIONI?

    Con l’ottica di tener conto di tutte le possibili interazioni del cosmetico con la pelle, il mondo della cosmetica ha visto, nel tempo, l’ingresso di diverse figure scientifiche nei laboratori di formulazione. La cosmetologia, spalleggiata dalla chimica, dalla biologia, dalla fisica e dalla farmacologia, ha creato un team di lavoro di esperti che concorrono alla realizzazione di prodotti complessi, sempre più performanti e multifunzionali. La figura del biologo o del biotecnologo specializzato in microbiologia, si è inizialmente occupata soprattutto del mantenimento della formula, preservandola da possibili contaminazioni microbiche. Il target del passato era quello di valutare la giusta combinazione di conservanti che rendesse una formula capace di mantenersi incontaminata, nonostante l’utilizzo giornaliero. Questa combinazione di molecole era spesso utilizzata poiché stabile e ben conosciuta, piuttosto che perché fosse la migliore nella formula specifica. Con il dirompente ingresso del microbiota nella cosmetica, il ruolo del microbiologo ha subito un importante cambiamento. La sua figura ha acquistato una nuova sfaccettatura, che guarda al sistema “formula cosmetica” non più solo preservandone l’integrità, ma esaltandone le performance sulla pelle e sul microbiota cutaneo. Ingredienti ad attività conservante, che spesso venivano sovradosati per garantire la sicurezza del prodotto, oggi diventano ingredienti che interagiscono con il microbiota della pelle, in un complesso intreccio di cause-effetti, mirando al mantenimento della comunità microbica cutanea sana e in equilibrio. 

    Inoltre, i conservanti diventano parte di una visione più complessa, legata alla loro interazione con la formula e con gli ingredienti bifunzionali, che possono coadiuvare la conservazione della formula stessa, consentendo un minor utilizzo di molecole potenzialmente impattanti sul microbiota. Questo apre la strada ad un lavoro certosino e bilanciato per il microbiologo, il quale si trova a proteggere la formula con un insieme di ingredienti di diversa capacità, ma allo stesso tempo ad interagire con il mondo del microbiota cutaneo, gestendone l’equilibrio e diminuendone lo stress cui quotidianamente è soggetto.  

    L’attività del formulatore risulta allora una sinergia tra diversi lavori, che vengono ampliati e parzialmente sovrapposti per ricoprire interamente il potenziale di conoscenze che si genera quando si guarda alla pelle, in tutta la sua complessità e struttura. 


    L’IMPORTANZA DEL TEAM A SUPPORTO DELLA COSMESI ATTIVA 

    GIACOMO SANTUS

    HCI - Helvetic Association for Cosmetic Ingredients | Svizzera

    Bio...

    Uno dei lavori più importanti, per un team di formulatori, sta nel preparare le basi per la formula, metterne le fondamenta perché questa possa passare un challenge test senza problemi di contaminazione, ma allo stesso tempo non essere troppo impattante sul sistema pelle. I vari ingredienti diventano mattoncini da incastrare tra loro, sinergizzando le proprie attività e dando vita ad una matrice complessa di cui studiare tutti i dettagli per capirne le potenzialità. 

    Si potrebbe assimilare il lavoro del cosmetologo, e del suo team, a quello dell’artista, che deve giocare con i materiali a sua disposizione, senza perdere l’equilibrio dell’opera finale, ma esaltando ogni singolo dettaglio. Questo prevede uno studio alla base, un progetto della formula cosmetica prima che questa venga realizzata, che implica conoscenza dei singoli ingredienti e delle loro combinazioni. Il progetto iniziale della formula e la chiarezza dell’obiettivo che si vuole raggiungere sono fondamentali. 

    Proprio come nell’arte, la lista degli ingredienti tra cui scegliere, per far sì che il risultato finale possa piacere, non può essere limitata. Dando per assodato che le autorità abbiano ben definito cosa sia sicuro e cosa no e che continuino a farlo sorvegliando il mercato e aggiornando le regole, per poter accontentare una grande varietà di gusti è necessario poter spaziare tra numerose scelte. 

    La cosmetica, come l’arte, è quella che ci lega ad un luogo, che ci risveglia emozioni con le quali siamo cresciuti, quella che ci fa sentire a casa o viaggiare, in base allo stato d’animo. È qui che nasce l’idea di un gusto sentito come proprio. 

    In fin dei conti, è proprio il lavoro di squadra di tutte le nuove figure che partecipano allo sviluppo di una formula che permette il raggiungimento di una cosmesi innovativa e di alto livello, sia in termini di efficacia che di piacevolezza per il consumatore. 

    IL DISEGNO DI UNA FORMULA 

    Focalizzandosi sul make-up, si può notare come questo abbia subito un cambiamento fondamentale dalla scoperta del microbiota. Non è più lo strumento con cui nascondere le imperfezioni o i segni dell’età. È invece divenuto una cosmetica attiva, che ha formule complesse ed efficaci che guardano all’interazione con ogni componente della pelle. Il prodotto di bellezza è oggi prodotto di trattamento, non più make-up ma “make-care”, di totale attenzione e cura verso la persona.  

    La sicurezza del prodotto per la pelle, ampliata alla sicurezza per il microbiota in termini di interazione e conoscenza degli effetti che la formula può portare, fa sì che un prodotto più sicuro possa essere anche più efficace, generando nuovi target per la cosmetica del futuro. 


    UNA NUOVA FORMA DI MAKE-UP  

    “MAKE-CARE”,

    UNA COSMETICA DI EFFICACIA PER LA PELLE ED IL MICROBIOTA

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