Giulio Fezzardini

Redazione BH Italia

TKS Publisher

Italia

Le fragranze: profumo della vita 

Come gli aromi per alimenti danno un apporto sensibile alla sensorialità nutrizionale, se mi passate questa immagine letteraria, così le fragranze danno un apporto sensibile alla sensorialità delle emozioni, altra libera immagine. 


Entrambi questi elementi danno sapore e gusto alla vita. 


L’ olfatto è un dono che tutti gli esseri viventi ricevono, gli animali in forma molto più sviluppata degli umani (rimango sempre affascinato la mattina nel vedere la mia gatta che sulla porta del giardino passa minuti ad annusare l’aria prima di decidersi, rassicurata, ad uscire, e sono sempre stupito, poco dopo, nel vedere il mio cane annusare freneticamente tutto quello che trova per la strada in una sua personale analisi ambientale che per me resta sempre oscura).  


Le fragranze come dono, un dono speciale della natura che ci aiuta a identificare sostanze, anche nocive, ma che, dono nel dono alimentano il piacere della vita dando benessere, gioia, pace.  


Ricordo sempre il boom delle candele aromatiche per uso domestico del periodo immediatamente successivo all’ 11 Settembre: sempre un dramma collettivo ci riporta ad una esigenza di protezione, di rassicurazione e conforto in un “effetto tana” che ci possa regalare momenti di pace e benessere. 


Sto leggendo in questi giorni su suggerimento di Dominique Sergi, una amica conosciuta prima come collega (è una esperta professionista nelle fragranze e a completare il profilo una pianista classica di tutto rispetto), un libro che mi sta “prendendo” molto: si tratta di “ IL CERCATORE DI ESSENZE” di Dominique Roques (curiosamente un altro Dominique, questo uomo!), edizioni Feltrinelli. 


Ne farò una recensione per i nostri media e spero in una intervista con l’autore, ma non ho resistito alla tentazione di dare una anteprima di questa opera secondo me destinata a diventare un riferimento per il settore e non solo.  

 
Perché lo ritengo uno strumento letterario unico per uscire dalla superficialità culturale in agguato dietro l’angolo della nostra quotidianità. 


Nessuno, fortunatamente, è un tuttologo anche se i social hanno alimentato la crescita di questa fauna. 


Ovviamente a livello di massa l’impatto con un profumo è quello che vediamo pubblicizzato attraverso i media con bellissimi spot, molti sono affascinanti esempi di creatività, è una possibilità di regalo natalizio, è una distrazione che annusiamo generosamente nei Duty Free Shop. Ma non credo siano in molti ad andare oltre lo spot e un tester di negozio e ad interrogarsi sulla origine di un profumo. 


A livello di cultura di massa anni fa ha avuto successo un libro, Profumo di Süskind, e quindi film. Opera interessante ed originale sulla creazione di un profumo (anche se confesso qualche turbamento la sua lettura me l’ha data nel finale, ma niente spoiler! Ognuno ha la sua sensibilità!).  


Tuttavia credo che l’opera di Roques vada oltre e sarà oggetto di rilettura. Usciamo dal genere romanzo, siamo nella atmosfera dei reportage. Un notevole reportage mi viene da dire. L’autore ha messo per iscritto una vita di ricerche da lui effettuate per reperire ingredienti per l’industria profumiera. 


Quello che leggiamo è un vivissimo diario di vita scandito in capitoli, episodi, che ci portano letteralmente in tutto il mondo raccontando non solo di fiori e fragranze ma di popoli e Paesi, di donne e uomini: in una parola di vita. Ne escono ritratti umani straordinari, ognuno a sé, ovviamente: ogni essere umano è unico e ha la sua bellezza. Ma tutti con un tratto comune: quella spinta propulsiva interiore che genera tutte le “cose” belle che un essere umano ha potenzialmente in sé e che in questo caso si traducono in profumo. E poiché il profumo per definizione è volatile, anche qui sorge una immagine, forse un po’ retorica ma non troppo, di elevazione verso l’alto. Non per nulla le civiltà da sempre utilizzano costose fragranze nei loro rituali e liturgie.

A voler guardare non ci sarebbe bisogno di un elemento come questo in un rito per esprimere il proprio grazie e omaggio. Se istintivamente l’uomo ha sentito questa esigenza abbiamo conferma di quanto una fragranza sia davvero un tramite tra il nostro io interiore e quell’assoluto cui tutti istintivamente, a prescindere da un credo, aneliamo. 


Scrivo queste righe in un momento tragico in cui ci sono territori devastati dalla guerra e al posto del profumo del grano sono infestati dall’odore acre della morte e dal puzzo funereo delle sostanze della chimica di guerra.  


Possa tornare la pace, possano questi fratelli e sorelle devastati tornare a respirare presto il profumo pieno della vita.  

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