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dalla scienza
a cura della redazione di
NUTRA HORIZONS
Bocciate le pubblicità di alimenti in tv durante i programmi per bambini
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Ad oggi, oltre l’80% delle pubblicità televisive di alimenti trasmesse durante i programmi per bambini non soddisfa le linee guida European Nutrient Profile Model (WHO-ENPM) e più del 50% quelle dell’EU Pledge Nutrition Criteria (EU-PNC). Questi due modelli, il primo indipendente e promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e il secondo stipulato da aziende leader del settore alimentare, sono nati con lo scopo di limitare la commercializzazione di selezionati alimenti e bevande non salutari all’interno della pubblicità rivolta ai bambini.
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Una revisione sistematica degli studi di intervento conferma il ruolo antinfiammatorio dei prodotti della filiera del latte
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Il dibattito sulla possibile azione degli alimenti della filiera del latte sui marcatori di infiammazione, i cui livelli correlano con il rischio di molte malattie croniche non trasmissibili, è tuttora acceso: soprattutto per il contenuto di questi prodotti in acidi grassi saturi e lattosio, il cui consumo è stato da alcuni associato a un aumento di biomarcatori dell’infiammazione, specie nei soggetti in sovrappeso.
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Metaboliti della vitamina D e microbioma intestinale negli uomini anziani
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Ricercatori dell’Università della California (UC), San Diego, e collaboratori hanno condotto un’analisi trasversale su 567 uomini anziani quantificando i metaboliti della vitamina D nel siero utilizzando LC-MSMS e definendo le unità tassonomiche sub-operatorie delle feci a partire dai dati di sequenziamento del gene dell’RNA ribosomiale 16S, determinando che il siero 1,25(OH)2D è fortemente correlato con un’elevata diversità microbica, generalmente associata a migliori risultati di salute.
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Consumo di bevande zuccherate e qualità complessiva della dieta
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Numerosi studi osservazionali hanno rilevato un’associazione significativa tra un consumo elevato di bevande zuccherate ed un maggior rischio di diabete di tipo 2, carie dentarie e obesità, nonché con una scarsa qualità della dieta. Un dato confermato da questo studio, basato sull’analisi dell’ampio database della popolazione americana, il NHANES (National Health and Nutrition Examination Survey).
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La curcuma: un antinfiammatorio naturale per curare i sintomi dell’artrosi
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La curcuma è un tubero di origine asiatica, coltivata soprattutto in India e nell’isola di Giava, ma anche nelle aree tropicali di tutto il mondo. Nella parte sotterrata del tubero, c’è il suo principio attivo, la curcumina che rappresenta la porzione “nobile” con caratteristiche erboristiche e farmacologiche ormai riconosciute anche dalla comunità scientifica. La curcumina è quindi l’estratto concentrato della curcuma e, per questo motivo, le due sostanze sono due cose diverse che spesso vengono confuse.
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Introdurre precocemente il glutine durante lo svezzamento potrebbe rappresentare una strategia utile per prevenire l’insorgenza della malattia celiaca
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Progetto cofinanziato dal Fondo europeo di sviluppo regionale nell’ambito del bando Regione Emilia Romagna POR FESR 2014-2020 “bando per progetti di ricerca collaborativa e sviluppo delle imprese” – DGR 773/2015 e succ. mod.; importo del contributo concesso: euro 197.994,23; periodo di svolgimento: maggio 2016 – ottobre 2017; descrizione: Il progetto consiste nella realizzazione di un prodotto di tipo nuovo sostitutivo del formaggio nelle diete vegane, vegetariane e nelle diete per intolleranti al latte e alle sue proteine.
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Una corretta alimentazione alleata della vista
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Il senso della vista è fondamentale nella vita di tutti i giorni; l’80% delle informazioni che il cervello riceve quotidianamente sono visive. Inquinamento, stanchezza, stress, batteri, ogni giorno gli occhi sono esposti a diversi fattori che possono danneggiarli, ma ci sono anche delle piccole accortezze che si possono avere per prendersene cura, ad esempio mangiando bene.
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Quali sono le caratteristiche del consumatore tipo che sceglie di escludere il glutine dalla propria alimentazione?
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Nel corso degli ultimi anni la richiesta di prodotti senza glutine è sensibilmente aumentata. Lo sottolineano anche i risultati dell’ultima indagine dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, secondo la quale nel 2019 il sell-out degli alimenti “gluten free” e di quelli con la spiga barrata è cresciuto, rispettivamente, dell’1,7% e del 2,8% rispetto all’anno precedente. Questa crescita dipende anche dal fatto che sono sempre più i consumatori che, pur in assenza di una diagnosi di celiachia, e senza quindi una reale necessità clinica, scelgono di eliminare il glutine dalla propria dieta, spinti principalmente dalla convinzione che un’alimentazione priva di questa proteina possa avere un effetto positivo sulla propria salute.
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