Dr. Luisa Oliva

Formulation designer 

CEO & Founder 

LO Consulting | Parigi, Francia

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Gli stili di vita dei consumatori, complici lo sviluppo tecnologico, la comunicazione, una consapevolezza sempre più matura nei confronti dell’ambiente e del contesto sociale, stanno evolvendo ad una velocità sempre più elevata. Il mondo della bellezza ne è toccato in modo diretto e di tutto questo deve tener conto per rispondere in modo adeguato alle nuove realtà. Per capire come il make up stia rispondendo a questa dinamica di cambiamento, ci siamo rivolti alla Dott.ssa Luisa Oliva, esperta del settore, che gentilmente ha accettato di rispondere alle nostre domande.


Silvana Maini l’ha intervistata per BEAUTY HORIZONS.


Dott.ssa Oliva, lei è specializzata nella creazione di formulazioni cosmetiche da oltre 20 anni, in particolare per i prodotti per il trucco. E’ inoltre professore all'ISIPCA da 15 anni. Come valuta l'evoluzione delle formule make up degli ultimi anni?


Il Make-Up e tutti gli altri settori della cosmetica hanno risposto rapidamente ai cambiamenti legati alle diverse necessità dei consumatori dettate da mofiche dell stile di vita, legislative, di sicurezza, di ingredienti ed in tecnologie. Si è assistito ad un cambiamento constante in composizioni, macchinari e packaging 

Le aziende si sono adattate alle diverse esigenze e richieste.  

In particolare, il Make-Up è un settore molto dinamico ed le modifiche sono estremamente rapide su tutte le tre categorie: occhi, labbra e viso. Il dinamismo è generato dalla ricerca perenne da parte del consumatore di novità, in colore e textures. 

Un grande cambiamento è stata la comparsa di molteplici sotto categorie che moltiplicato le referenze proposte. Rispetto ad una ventina di anni fa i prodotti sono maggiori e ci sono molte piu’ proposte per i prodotti viso come per gli occhi come per le labbra.  


Inevitabile parlare di post Covid. Parigi è e sarà sempre Parigi, “il” mondo per la cosmetica nel mondo. C’è un’aria di ripresa interiore? Abbiamo tanto abusato del termine resilienza che implica il moto resistenza/ reazione: ecco, questa auspicata reazione è in atto a Parigi ed è quindi impulso per il contesto internazionale? 


Le novità sono molteplici, la vera rivoluzione è l’esigenza di riavvicinarsi alla “natura” ed è una tendeza che si riflette anche sul nostro settore in Europa come nel resto del mondo.  Con i miei clienti francesi ed internazionali ci occupiamo di prodotti unicamente green dalla composizione, al metodo di fabbricazione e ai coloranti che sono ottenuti da piante e fiori. Propongo delle formazioni specifiche basate sulla combinazione ingredienti green e coloranti naturali al fine di proporre formulazioni completamente green.  


Quali, dal suo osservatorio, sono le nuove aspettative dei consumatori dopo tanti mesi di restrizioni post Covid in termini di make up? 


Sicuramente prodotti colorati, allegri, sicuri e green!  


Il graduale ritorno ad una mobilità fatta di viaggi, spostamenti (banalmente anche gli spostamenti cittadini), può essere un elemento di sviluppo? 


La mobilità favorisce gli scambi. Tuttavia, ci sono nuovi fenomeni che devono essere considerati e che rappresentano luoghi di incontri penso al metaverse. Una realtà già presente per molti brands dall’Oreal a Gucci e altri importanti marchi. Con i miei clienti ci stiamo occupando anche di questo aspetto e anticipo che delle novità sono in corso di cambiamenti importanti.  


E quali le maggiori tendenze "chiave" che vede in cosmetica? 


Innanzitutto, la ricerca di efficacia e nel make up penso alla tenuta, alla resa colore e a nuove textures, tramite l’utilizzo di tecnologie green in ingredienti, macchinari e packaging.  


Le labbra nascoste dalle mascherine, si sa, hanno mortificato un elemento simbolo della bellezza cosmetica. Forse al lipstick negli anni, non si è data l’importanza davvero “storica”, che ha sempre avuto nella estetica femminile: è pensabile che avendone visto la mancanza, avendone capito la reale valenza possa realizzarsi una Nuova Era per questo accessorio che accessorio non è? Quali sono le richieste attuali in termini di formati o galenici, per il make up (liquido, versato, matita, ecc.) o per la cura della pelle (emulsioni, waterless, ecc.), e perché? 


Sicuramente tra obiettivi ricercati ci sono le forme galeniche efficaci ed ecologiche. Per diminuire le quantità di rifiuti plastici e acqua e renderne il trasporto piu’ facile.  


Ci sono nuovi gesti o nuovi formati che emergono nella cura della pelle o nel trucco? 


Sicuramente si evita l’uso delle mani per utilizzare i prodotti, quindi nuovi applicatori di conseguenza dalle forme svariate, nuovi materiali e nuove soluzioni piu’ ecologiche, nuovi dispenser e nuove formule.  

Come esempio mi sto occupando di un nuovo fondo tinta in polvere che non contiene acqua. Si utilizza in polvere oppure si puo’ aggiungere dell’acqua al fine di renderlo piu’ compatibile con una pelle meno idratata.  


Da comunicati stampa che riceviamo dalla ingredientistica del settore, notiamo un forte accento al colore, alla luminosità della pelle, quasi una necessità interiore di uscita dal buio e tornare alla luce: è così


Sì ed immediatamente penso ai prodotti ibridi dove il make up si fa anche skin care. Ad esempio per i prodotti viso, il primer ed il fondo tinta, che contengono microbioti capaci di nutrire profondamente la pelle che diventa luminosa e radiante, sinonimo di buona ossigenzione e salute.  

Oltre alla tendenza degli illuminanti su supporti galenici nuovi come le textures a transformazione.   


I brand sono motivati dalle richieste di formule « clean » e allo stesso tempo di packaging più sostenibili? come riescono a conciliare concretamente le due questioni? 


Sì, io aggiungerei anche i macchinari. Nelle grandi aziende mondiali esistono programmi specifici che implicano una valutazione su tutto il processo di concezione di un nuovo prodotto. Dalla scelta dell’ingrediente selezionato in base al luogo in cui è realizzato fino all’inchiostro ecologico del packaging. Tutto è preso in considerazione al fine di avere il prodotto piu’ ecologico possibile. Penso ai nuovi prodotti solidi di Garnier o di Nivea. Ma tante novità arriveranno anche per il make-up.


Una domanda sugli aspetti regolatori sempre più stringenti che stanno portando anche a riformulazioni di prodotto. Premesso che il termine “regolatorio” è per sua natura percepito come limitante (ma dovremmo anche pensare che le regolamentazioni cambiano in funzione di nuove conoscenze scientifiche), come vede oggi questo confronto tra le due parti, Ente regolatorio/produttore? In sintesi: confronto o conflitto? 


Certamente un confronto poiché la legislazione va rispettata in quanto garante della sicurezza del consumatore. Sarebbe auspicabile una maggiore rapidità ma come sempre per modificare le leggi i tempi sono piuttosto lunghi.  


Una domanda con uno sguardo al marketing. Tematiche discusse e attuali in questi ultimi anni: ruolo degli influencer, dei social media, dell’e-commerce. Sicuramente la forzata permanenza domestica ha accelerato e concentrato un fenomeno già in atto. Quali i rischi e le opportunità? Come riconoscere fonte serie e inattendibili? 


Sono fenomeni attuali e societari che a mio parere rappresentano delle opportunità di sviluppo. Sicuramente hanno portato ad un riavvicinamento tra i brands ed i consumatori, molti dei prodotti già sul mercato sono il frutto di questo dialogo in corso ed è solo l’inizio di un questo fenomeno. Quindi ne vedo che utilità.  


Le trasformazioni sociali stanno superando molti schemi: una volta il make up era solo al femminile (con il maschio che rubava nell’armadietto in casa), poi c’è stato il passaggio al Men’s Grooming, oggi, specialmente tra i giovani, non ci si pongono molti problemi in uso più disinvolto del make a prescindere dal genere. Premesso che ci sono comunque limiti oggettivi determinati da una diversità fisiologica delle pelli, si può parlare di nuovi scenari futuri del make up? 


L’inclusività è una macro tendenza legata alla società attuale, gli hashtag gender free e inclusivity hanno milioni di followers tra i giovani ed i meno giovani, in tutto il mondo. Parità di sessi e accettazione delle diversità. I miei clienti mi richiedono costantemente dei prodotti gender free in colori e textures. E’ una macro tendenza che persisterà.  


Una domanda finale: il mass market è dominato, si sa, dai grandi marchi storici che indossiamo in tutto il mondo. Quale è lo stato di salute dei piccoli produttori (in termini di dimensione aziendale non certo di valore che anzi, sono spesso laboratori di innovazione), delle realtà di nicchia? 


Le Indies brands fioriscono dappertutto in Europa e nel mondo, sono portatrici di novità, leggerezza, flessibilità. Inoltre, fenomeno importante, le piu innovanti sono rapidamente acquistate dai grandi marchi.  

Le indies rappresentano delle comunità ed è la comunità che fa evolvere il brand tramite i commenti sui networks. Quindi il legame e diretto e la risposta è rapida e accresce la fiducia. 

Ho realizzato uno studio che presentero’ al Luxe Pack a Monaco nell’edizione di ottobre 2022. Che rappresenta uno status mondiale delle novità tecnologiche proposte dalle Indies.  

E’ un mercato in crescita, legato alla ricerca di autenticità e personalizzazione.