CANNABINOIDI: INGREDIENTI NATURALI

I cannabinoidi o cannabinoli sono sostanze chimiche di origine naturale, si classificano a livello chimico come terpeno-fenoli. Questi principi attivi sono prodotti principalmente da piante appartenenti al genere delle cannabacee e sono i principali responsabili degli effetti benefici e ricreativi della Cannabis sativa L.

I cannabinoidi sono accumunati dalla loro capacità di interagire con i recettori endo-cannabinoidei presenti nel nostro corpo.

  


    INTRODUZIONE

    I cannabinoidi isolati da piante, in primis dalla canapa sono anche definiti fitocannabinoidi. Sono stati scoperti più di 125 (1) differenti composti appartenenti a questa famiglia, tra cui, i principali: cannabidiolo (CBD), cannabidivarina (CBDV), cannabicromene (CBC), cannabigerolo (CBG), cannabinolo (CBN), tetraidrocannabinolo (THC) e tetraidrocannabivarina (THCV) e, di recente, il tetraidrocannabiforolo (THCP) oltre ai cannabidiexolo (CBDH) e tetraidrocannabidiexolo (THCH) (2).

    I cannabinoidi vengono sintetizzati nei tricomi, minuscole escrescenze ghiandolari cerose che si trovano sul fiore femminile della pianta.

    PRINCIPALI FITOCANNABINOIDI  

    ANTONIO MAZZUCCO

    Crystal Hemp SA | Svizzera

    Bio...

    Dal 1° febbraio 2021, l’Unione Europea ha riconosciuto il Cannabidiolo – CBD, derivato da estratto o tintura o resina di cannabis – tra gli ingredienti per l’industria cosmetica presenti all’interno del CosIng, il documento di riferimento per le materie prime cosmetiche per i paesi appartenenti all’Unione Europea. Fino ad allora, solo il Cannabidiolo prodotto sinteticamente, era riconosciuto dall’EU.

    Il riconoscimento all’interno del CosIng del Cannabidiolo di origine naturale per usi industriali legati alla cosmesi, senza restrizioni All II/306 del Regolamento EU 1223/09, è un passo fondamentale per lo sviluppo di questo nuovo ramo del settore nell’Unione Europea, fortemente voluto dall’EIHA, l’associazione europea per la canapa industriale. La CBD-Beauty è un fenomeno in crescita in tutto il mondo ed è avvalorata dalla continua ricerca sui fitocannabinoidi.

    Gli estratti della Cannabis Sativa L., a bassissimo contenuto di THC, hanno un enorme potenziale, per esempio in ambito topico: migliorano le condizioni della pelle grazie alle proprietà antiossidanti, riequilibrano un’eccessiva produzione di sebo, regolarizzano le quantità di collagene ed elastina e sono fondamentale per le disbiosi cutanee (microbiota) e contrastano il photo-aging.

    ASPETTI REGOLATORI 

    Secondo una ricerca di Technario, pubblicata lo scorso ottobre su businesswire.com, tra il 2020 e il 2024 il comparto raggiungerà il valore di 3,09 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuo del 31%. Il cannabidiolo è protagonista soprattutto nei prodotti skincare, con un valore previsto dalla società di ricerche di mercato Million Insights di 1,7 miliardi di euro entro il 2026 (3).

    Oltre al cannabidiolo (CBD) è stato inserito nel Cosing anche il cannabigerolo che, per via della sua interazione con particolari enzimi chiamati THCA (oppure CBDA, o CBCA) -sintasi, è un precursore degli acidi cannabinolici più comuni come THCA, CBDA e CBCA. Il CBG potrebbe essere uno dei cannabinoidi più promettenti in campo terapeutico per via delle sue possibili applicazioni alla psoriasi in quanto inibisce la proliferazione dei cheratinociti suggerendo una certa utilità (4).

    Ad oggi, il principale mercato per la CBD-Beauty è il Nord America. L’Europa sta portando avanti questi fitocannabinoidi sulla spinta del UK, ormai uscita dall’UE.

    MERCATO

    Recenti studi internazionali hanno evidenziato che le disfunzioni del sistema endocannabinoide sono associate a disordini cutanei tra cui l’Acne, Eczemi, Dermatiti e nella Psoriasi. Diversi studi hanno confermato che i fitocannabinoidi e i loro analoghi modulano una complessa rete farmacologica coinvolta nel sistema endocannabinoide, in particolare concentrandosi sui recettori endocannabinoidi classici CB1 e CB2 e su TRPs e PPARs (Rio CD, 2018). I recettori CB1 e CB2 sono entrambi distribuiti nei cheratinociti umani così come nei follicoli piliferi e nelle ghiandole sebacee. La pelle contiene una fitta rete di strutture nervose e vascolari, e il CB1 e il CB2 sono stati identificati anche nelle fibre nervose della pelle con un profilo di distribuzione simile.

    Entrambi i recettori sono stati immuno rilevati in grandi fasci di fibre nervose mielinizzate del derma reticolare, piccoli nervi non mielinizzati del derma papillare, e fibre nervose epidermiche, e la presenza e la funzione dei recettori dei cannabinoidi è stata inoltre dimostrata nell’endotelio vascolare. Questo dimostra quanto l’applicazione epidermica di fitocannabinoidi come il CBD sia fondamentale per riportare in equilibrio il sistema endocannabinoide e di conseguenza intervenire nei disordini cutanei. (5)


    BIOCHIMICA

    Le applicazioni del CBD nei diversi ambiti regolatori come cosmetico e come dispositivo medico sono, oggi, l’ultima frontiera. Le differenze sostanziali riguardano i claim che si possono sostenere e vantare. Il dispositivo medico potrebbe essere un valido aiuto al medico anche se, a parte la classe III, dove troviamo un attivo farmacologico con azione ancillare, alcuni claims sono difficilmente vantabili.

    Il cosmetico, dal mio punto di vista, è lo switch ideale al farmaco ed eventualmente al dispositivo medico. Nella mia esperienza dermo-cosmetica ho potuto osservare che la combinazione dei due prodotti (cosmetici e dispositivi medici) costituisce un elemento sinergico ed un plus vincente sia per il Farmacista che per il Medico.


    APPLICAZIONI COSMETICHE E MEDICAL DEVICE DEL CBD

    L’attività di ricercatore mi ha permesso di approcciami e verificare due importanti aspetti di impiego del Cannabidiolo (CBD) in ambito cosmetico: trattare la tendenza alla iper-reattività e atopia della pelle e la iperproduzione di sebo.


    Sono due aspetti molto importanti che contraddistinguono, in particolar modo, due fasi evolutive della vita. Le atopie con reattività e/o semplicemente con forte secchezza cutanea contraddistinguono la crescita dell’individuo in particolar modo neonati e bambini. Ripristinare il film idro-lipidico mantenendo in equilibrio, senza occludere, è il risultato dello sforzo formulativo dei prodotti con CBD (6) che dimostra, rispetto al placebo (7), arruolando 20 + 20 soggetti con SCORAD lieve e moderato, un netto miglioramento clinico-cosmetico : riduzione della Trans Epidermal Water Loss (TEWL) del 20,1% ed incremento dell’idratazione del 28,7% per entrambe, dopo 28 giorni di trattamento tra placebo (in grigio) e trattamento (verde) con significatività statistica (p<0,01) (Figure 1 e 2).


    Analoghi risultati sono stati ottenuti dall’impiego su pelli grasse con tendenza acneica (8). Il trattamento combinato di un prodotto contenente CBD e un detergente (3) rispetto al placebo combinato con lo stesso detergente e placebo per 28 giorni, ha evidenziato una riduzione del contenuto di sebo del -18.9% vs -12.1% del placebo con significatività statistica sia per il placebo che per il trattamento (placebo p<0,01 e trattato p<0,001) (Figura 3).




    EVIDENZE COSMETICHE DEL CBD 

    Figura 1. TEWL al baseline e dopo 28 giorni di trattamento.

    Figura 2. Idratazione al baseline e dopo 28 giorni di trattamento.

    Figura 3. Contenuto di sebo al baseline e dopo 28 giorni di trattamento.

    L’impiego di cannabidiolo si è dimostrato particolarmente utile ed efficace nel trattare pelli atopiche e particolarmente ricche di sebo. Sono in corso studi per contrastare photo-aging e, molti altri, saranno oggetto di valutazione nel prossimo futuro.


    CONCLUSIONI 

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    CANNABIS - CBD

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