Il binomio sport e dieta è un binomio che si ripropone in contesti diversi, per ragioni diverse, e che viene interpretato in maniera diversa a seconda dei casi. È stato visto già all’inizio degli anni duemila come l’attività fisica e una buona abitudine a tavola sono fattori che si alimentano l’uno l’altro, addirittura tra gli adolescenti (solitamente più inclini a mangiare male se non controllati) (1). Se pensiamo ad uno sportivo, dal nostro vicino di casa palestrato all’atleta professionista, pensiamo che, quel fisico, è il risultato anche di una dieta particolare. Allo stesso modo, quando pensiamo a delle diete, nell’accezione della dieta come regime alimentare con la finalità di perdere peso, pensiamo sicuramente che questa sia o debba essere affiancata da un’attività fisica.


Nell’intervallo compreso tra questi due estremi esistono molte sfumature, ma tutti ormai sappiamo che un attento equilibrio tra dieta e attività fisica è alla base dei risultati che si vogliono ottenere e il benessere che si vuole raggiungere.


L’utilizzo improprio della parola dieta negli anni ci porta oggigiorno ad associare questo termine ad una situazione di restringimento calorico e soprattutto ad una condizione diversa dalla normalità e temporanea. Tuttavia, quando nutrizionalmente usiamo la parola dieta facciamo riferimento al regime alimentare di un individuo (eg. la dieta mediterranea). Parliamo qualitativamente di alcuni alimenti piuttosto che altri e soprattutto parliamo di abitudini che perdurano nel tempo. Il concetto che la dieta sia una questione temporanea è alla base di tutte le difficoltà dei nutrizionisti sul lungo periodo. Le modifiche che via via vengono effettuate durante un piano alimentare volto alla perdita di peso, dovrebbero confluire tutte nell’instaurazione di una nuova abitudine alimentare, o una nuova dieta.


Non c’è la dieta che funziona, ma c’è una dieta che funziona per ognuno di noi e questa prende in considerazione la nostra età, la costituzione, il metabolismo, il microbiota intestinale, le patologie esistenti, le intolleranze, e perché no, anche i nostri gusti personali.


Quando ci riferiamo alla dieta dello sportivo, di conseguenza, possiamo pensare a quali sono le sue abitudini alimentari che, scelte giorno dopo giorno, lo portano a migliorare ed aiutare la sua prestazione o semplicemente a soddisfare l’alta intensità fisica a cui si sottopone. L’introito calorico dello sportivo è sicuramente più elevato, da qui la prima differenza nelle sue necessità alimentari.

Quali sono i prodotti degli sportivi?

Tra i prodotti alimentari che subito vengono in mente pensando agli sportivi ci sono le bevande energetiche e le polveri proteiche. In seconda fila troviamo poi tutta una gamma di versioni dei più comuni cibi nella loro versione proteins e le barrette pre/post allenamento. La finalità è quella, rispettivamente, di fornire allo sportivo più energia e più proteine (o amminoacidi) per aumentare la prestazione e la formazione di nuova massa muscolare. I due aspetti devono necessariamente procedere parallelamente. Un’integrazione viene poi fatta in maniera puntuale con integratori alimentari formulati appositamente. Questi occupano la restante fetta di prodotti di cui lo sportivo fa uso. In questa sezione possiamo trovare combinazioni di vitamine (es.gruppo B) e minerali (es. magnesio e potassio), ricostituenti, sostanze isolate (es. creatinina, carnitina).


In che contesto regolatorio ci troviamo?

Tutti gli alimenti per sportivi sono alimenti da definizione del Regolamento quadro del settore alimentare, Reg. No 178/2002. Nel 2016, la Direttiva Europea 2009/39/EC relativa ai prodotti alimentari destinati ad un'alimentazione particolare, dove gli alimenti per sportivi ricadevano, è stata sostituita dal Regolamento No 609/2013 sugli alimenti ai fini medici speciali. Con questa sostituzione, la categoria degli alimenti per sportivi è stata “abbandonata”, lasciando di fatto un vuoto regolatorio. La scelta fu presa sulla base del fatto che gli sportivi non sono un sottogruppo vulnerabile della popolazione e che quindi le misure adottate per gli alimenti in genere sono sufficienti per coprire anche i prodotti più indicati per gli sportivi (2). Ad oggi, di fatto non esiste un regolamento che citi o delinei cosa debbano o non debbano essere gli alimenti per sportivi.


Le controversie

Come tutti i settori poco regolati, dove l’enforcement è lento, possiamo trovare sul mercato prodotti che non rispettano la legislazione vigente. Nel mondo degli sportivi, integratori che contengono sostanze non autorizzate o rivendicazioni salutistiche, detti anche claims, fasulle sono le principali situazioni che possono verificarsi. L’introduzione di sempre nuovi ingredienti dai poteri straordinari è un’allettante aspetto della nutrizione. Negli ultimi anni, per esempio, abbiamo vissuto il boom alcuni superfood come le bacche di Goji, il Matcha, l’Acai, i semi di Chia, la Spirulina. Quest’area è sicuramente la più sensibile alle mode alimentari e, di conseguenza, interessa lo sportivo che è sempre alla ricerca del modo migliore per raggiungere i suoi risultati e aumentare le prestazioni. Non sono pochi i tentativi di portare questi superfood o i loro prodotti derivati (estratti, miscele pronte) nella dieta dello sportivo, facendo leva sulle loro proprietà sensazionali.


Dal punto di vista regolatorio, i nuovi ingredienti (se non noti in EU) vengono catalogati come Novel Foods e per questo passare sotto il giudizio dell’Autorità Europea della sicurezza Alimentare, nonché dalla stessa Commissione Europea. Qualora un ingrediente suonasse dubbio, il consumatore può controllare la Union List dei Novel Foods (3) per verificarne il suo stato regolatorio. Allo stesso modo, la rivendicazione di un Claims può essere controllata se veritiera attraverso il database (4) della Commissione.

In questo scenario, il consumatore è responsabile, con le sue scelte, di quello che compra e di quello a cui vuole credere. Le piattaforme e-commerce sono sicuramente la via attraverso la quale i prodotti non controllati entrano nelle nostre case. Un uso proprio dei mezzi di informazione può salvarci da scelte sbagliate.

 Attività fisica e dieta:
tra claims e super ingredienti

Riferimenti bibliografici