Buccia di cipolla per packaging

La plastica monouso causa seri danni all'ambiente se si considera che le materie plastiche non si decompongono realmente ma si scompongono in microplastiche e sostanze chimiche che rientrano nel ciclo alimentare di pesci e animali.


Fortunatamente, la ricerca di contenitori alternativi ed ecosostenibili non demorde, anzi, si arricchisce giorno per giorno di soluzioni innovative ed originali come quella proposta da HUID.

    La società scozzese, costituita dalla designer Renuka Ramanujam, ha sviluppato un'alternativa all'imballaggio in plastica con una sostanza a base di bucce di cipolla (Huid in olandese indica "pelle di cipolla").


    Il composto ha come ingrediente principale lo scarto di bucce a cui viene unito un adesivo naturale a base di caseina. Il risultato è un materiale resistente e impermeabile. Inoltre, la buccia di cipolla contiene composti antibatterici e antiossidanti che rallentano il processo di ossigenazione che provoca la decomposizione degli alimenti, rendendo il prodotto finito particolarmente utile per il confezionamento dei prodotti alimentari.

    Altro aspetto interessante di questo tipo di packaging è dato dal fatto che le cipolle vengono coltivate e consumate in tutto il mondo e quindi i loro rifiuti sono globali e scalabili. Solo nel Regno Unito, ogni anno vengono prodotte 66.000 tonnellate di scarti e attualmente non esiste un'applicazione commerciale per le bucce di cipolla, essendo oltretutto il loro smaltimento estremamente oneroso: in UK si spendono 23 milioni di sterline all'anno.


    La soluzione proposta si dimostra quindi un efficace esempio di upcycling.