Anche quest’anno all’inVitality si affronta il tema dell’uso degli integratori nel declino cognitivo, vediamo con quali novità. E’ noto che il declino cognitivo sia una delle principali sfide della salute pubblica a causa dell'invecchiamento della popolazione globale e del conseguente aumento dei casi di demenza. Con oltre 50 milioni di persone nel mondo affette da demenza, l'impatto sociale, umano ed economico è enorme, e si prevede che questa cifra triplicherà entro il 2050. Negli ultimi anni, si è evidenziato il ruolo potenziale dei nutraceutici nel rallentare o prevenire il declino cognitivo. Un anno fa avevamo parlato di alcune sostanze come l’acido lipoico, l’omotaurina e la fosfotidilserina.

Tra le novità che è interessante approfondire in quest’ambito ci sono le piante medicinali come Ashwagandha (Withania somnifera) e Bacopa monnieri, insieme a nutrienti essenziali come il DHA (acido docosaesaenoico) che hanno dimostrato promettenti effetti neuroprotettivi.


Ashwagandha: adattogeno e neuroprotettivo

L'Ashwagandha, una pianta tradizionalmente utilizzata nella medicina ayurvedica, è nota per le sue proprietà adattogene e per ridurre i livelli di stress, un importante fattore che contribuisce al declino cognitivo. Studi recenti hanno dimostrato che l'Ashwagandha può migliorare la memoria e le capacità cognitive. I suoi withanolidi, composti bioattivi, mostrano un effetto neuroprotettivo attraverso la riduzione dell'infiammazione e dello stress ossidativo. La pianta ha anche il potenziale di promuovere la rigenerazione neuronale, migliorando così la plasticità sinaptica, fondamentale per il mantenimento delle funzioni cognitive.

In un recente studio clinico, l'estratto di Ashwagandha ha mostrato miglioramenti significativi nella memoria, nell'attenzione e nella velocità di elaborazione delle informazioni in soggetti anziani (1). Questo effetto è stato associato alla riduzione dell'ansia e dello stress, favorendo un ambiente cerebrale più sano e meno suscettibile al declino cognitivo.


Bacopa monnieri: il nootropico naturale

Bacopa monnieri è un'altra pianta chiave nella medicina tradizionale ayurvedica, nota per le sue proprietà nootropiche, ovvero la capacità di migliorare la memoria e la funzione cognitiva. I principali composti attivi, i bacosidi, sono noti per il loro effetto neuroprotettivo e per la capacità di migliorare la plasticità sinaptica, fondamentale per apprendimento e memoria. Inoltre, Bacopa agisce migliorando la trasmissione dei neurotrasmettitori, come l'acetilcolina, essenziale per la funzione cognitiva.

Numerosi studi clinici hanno dimostrato che Bacopa può migliorare la memoria verbale, la velocità di elaborazione delle informazioni e l'attenzione nei soggetti anziani (2). La pianta sembra proteggere i neuroni dallo stress ossidativo e migliorare il flusso sanguigno al cervello, contribuendo così ad un ambiente neuroprotettivo.


DHA (Acido docosaesaenoico): essenziale per il cervello

Il DHA, un acido grasso omega-3, è uno dei componenti fondamentali delle membrane cellulari cerebrali e svolge un ruolo cruciale nella funzione neuronale. La sua presenza nel cervello è particolarmente importante per la fluidità delle membrane e per la segnalazione sinaptica. Diversi studi epidemiologici hanno suggerito che una dieta ricca di DHA o l'integrazione con questo acido grasso può ridurre il rischio di declino cognitivo e demenza (3).

Il DHA agisce come potente agente antinfiammatorio e antiossidante, riducendo i danni causati dai radicali liberi e dall'infiammazione cronica, fattori associati al deterioramento delle capacità cognitive. Un'adeguata assunzione di DHA è stata correlata a un miglioramento della memoria, delle capacità di apprendimento e della plasticità cerebrale (4). Studi clinici hanno anche dimostrato che i soggetti anziani con livelli più elevati di DHA nel sangue presentano un rischio ridotto di sviluppare la malattia di Alzheimer (5). La difficoltà di ottenere una quota adeguata nella dieta quotidiana occidentale, oltre al problema derivante dall’assunzione di pesce come fonte naturale (rischio di contaminazione da metalli pesanti e alto consumo di pesce d’allevamento carente in DHA), suggerisce l’importanza di un’integrazione mirata con nutraceutici che utilizzino fonti certificate per qualità e sostenibilità.


Approccio sinergico: Ashwagandha, Bacopa e DHA

La combinazione di questi nutraceutici potrebbe offrire un approccio sinergico nella prevenzione del declino cognitivo. Ashwagandha e Bacopa agiscono su diversi meccanismi legati alla salute cerebrale: riducono lo stress ossidativo, migliorano la neuroplasticità e promuovono la rigenerazione neuronale. Il DHA, essendo un componente essenziale delle membrane cerebrali, agisce invece sulla struttura fisica del cervello, migliorando la fluidità delle membrane e proteggendo i neuroni da danni infiammatori. In questo contesto, il DHA potrebbe potenziare gli effetti neuroprotettivi di Ashwagandha e Bacopa, agendo su aspetti strutturali e funzionali del cervello. La sinergia tra queste sostanze potrebbe rallentare il processo di invecchiamento cerebrale, migliorando la qualità della vita degli individui anziani e riducendo il rischio di malattie neurodegenerative.


Conclusioni

Il declino cognitivo rappresenta una delle sfide più urgenti della medicina moderna, ma l'uso di nutraceutici come Ashwagandha, Bacopa e DHA offre una prospettiva promettente per il suo rallentamento e la sua prevenzione. La combinazione di questi composti potrebbe rappresentare una strategia efficace per migliorare la qualità della vita degli anziani e ridurre il rischio di malattie neurodegenerative. L'ulteriore ricerca su questi approcci sinergici è essenziale per sviluppare soluzioni efficaci e sicure.

 Nutraceutici e declino cognitivo: Ashwagandha, Bacopa e DHA

Riferimenti bibliografici