L’uovo in etichetta: un consiglio per un acquisto consapevole

Riferimenti bibliografici

Additivi e aromi, dove si trovano in etichetta?

    NELLE PROSSIME EDIZIONI:

    L’uovo è un alimento importante per la nostra dieta. In Italia il consumo pro-capite è di circa 215 uova all'anno, che corrisponde a circa 13,6 kg. È tra gli alimenti più diffusi e versatili, si consuma cotto, crudo e come ingrediente per produrne degli altri.


    È un alimento che ha una sua deperibilità e pertanto risulta essere molto importante leggere le indicazioni inserite sulla confezione e soprattutto la sequenza di numeri e di lettere poste sul guscio delle uova che costituiscono una vera e propria carta d’identità.


    Queste sequenze consentono di tracciare e rintracciare il prodotto permettendo di risalire alla gallina che le ha deposte, all’allevamento e al tipo di allevamento, ottemperando così a precise norme comunitarie.

    Le norme prevedono che i centri di imballaggio (luoghi in cui vengono acquisite la maggior parte delle uova destinate alla vendita per il consumo alimentare) vengano identificati da un codice, o numero, rilasciato dalle ASL competenti che deve essere apposto sulla confezione. Inoltre, le uova italiane devono presentare sul guscio la sigla IT seguita dal codice ISTAT del Comune in cui è ubicato l’allevamento (costituito da tre numeri), dalla sigla della Provincia in cui esso è ubicato e da un codice univoco (anch’esso costituito da tre numeri) che consente di risalire all’allevamento in cui la gallina ha deposto l’uovo.


    Nella confezione delle uova è obbligatorio apporre l’indicazione relativa al metodo di allevamento:

    • “Uova da agricoltura biologica”
    • “Uova da allevamento all’aperto”
    • “Uova da allevamento a terra”
    • “Uova da allevamento in gabbie”.

    Tali diciture possono essere rappresentate da numeri: 0 per le galline allevate con il metodo biologico, 1 per le galline allevate all’aperto, 2 per le galline allevate a terra e 3 per le galline allevate in gabbia.

    Devono inoltre apparire obbligatoriamente la data di consumo preferibile, la categoria di qualità e di peso, il numero di uova confezionate, il nome e la ragione sociale o il marchio commerciale del centro di imballaggio, le modalità di conservazione.

    La classificazione delle uova

    Le uova sono classificate dai centri d’imballaggio in due categorie di qualità: uova «A» (o «uova fresche»), destinate al consumo umano e uova «B», destinate alle industrie alimentari e non alimentari.

    È previsto che i centri di imballaggio delle uova possano apporre sugli imballaggi la dicitura «Extra» o «Extra fresche», a condizione che sull’imballaggio stesso venga indicata in maniera visibile: la data di deposizione e la data del potenziale ultimo consumo che corrisponde al nono giorno dalla predetta data di deposizione.


    Uova vendute sfuse

    Nel caso di uova vendute sfuse o di uova originariamente contenute in un grande imballaggio, dovranno essere indicate in modo chiaro e ben visibile, con apposito cartello, le seguenti informazioni:

    • categoria di qualità

    • categoria di peso

    • numero distintivo del produttore

    • numero di identificazione del centro di imballaggio

    • data di durata minima

    • modalità di conservazione dopo l’acquisto.

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