E adesso make up!
Giuseppina Viscardi
R&I Cosmetic Consultant
Italia
Bio...
Giuseppina Viscardi è laureata in Scienze Biologiche presso l’Università degli Studi di Milano.
Master in Scienza e Tecnologie Cosmetiche presso l’Università di Siena.
Cosmetologa ed esperta formulatrice di prodotti cosmetici per il make up, in particolare prodotti colati.
Ha lavorato presso i più importanti laboratori di ricerca italiani del make up: Intercos, Tecnocosmesi, Gamma Croma (ora Chromavis).
Da 15 anni consulente R&I.
Generazione Alpha e cosmetici: la strana coppia
La Generazione Alpha (Gen Alpha), l’ultima, per il momento, della lunga lista delle generazioni in cui sono stati suddivisi gli ultimi cento anni è rappresentata dai nati tra gli inizi del 2010 e il futuro 2025. È quindi la prima generazione interamente nata negli anni 2000 e che sta crescendo altamente influenzata dalla presenza, direi costante e quotidiana, di cellulari, computer, tablet, intelligenza artificiale, addirittura ancor più che la Gen Z. Per questo motivo i preadolescenti vengono definiti anche Screenagers, perché regolarmente connessi attraverso l’utilizzo dei social media che permettono loro un facile accesso a un’ampia varietà di informazioni e tendenze, tra le quali anche quelle relative al mondo della cosmetica. Non solo, in questo modo riescono a influenzarsi reciprocamente grazie all’utilizzo delle varie piattaforme digitali.
Se ci proiettiamo nel 2030 saranno loro i nuovi acquirenti che guideranno le scelte nei vari settori del mercato, compreso naturalmente quello del beauty: diventeranno quindi la quota di consumatori più importante in questo campo.
Ma questa generazione sta già iniziando ora a far sentire la propria voce e le proprie preferenze, in maniera precisa e molto selettiva. Però, vista la giovanissima età dei soggetti, questa precocità sta accendendo un campanello d’allarme su tale fenomeno.
La Gen Alpha, proprio a seguito della elevata esposizione sui social, è sottoposta a una pressione molto forte: il confronto con i modelli di bellezza proposti dalle varie piattaforme, dove la distinzione tra fisico e digitale diventa molto labile, induce ad alzare sempre di più l’asticella della perfezione. Di conseguenza non solo la pelle perfetta, liscia, priva di difetti (per esempio le prime avvisaglie di impurità) diventa un obiettivo da perseguire, ma addirittura ci si spinge ben oltre andando a utilizzare creme antiaging contenenti principi attivi ben specifici e assolutamente non adatti, per non dire dannosi, ad una pelle così giovane. Vitamina C, acido ialuronico, niacinamide, retinolo sono le molecole più ricercate nella composizione delle creme proprio per la loro azione antirughe. Ma quali effetti negativi può generare il loro utilizzo? La pelle di individui così giovani non ha di certo necessità di tutte queste attenzioni perché ha già in sé tutto il potenziale per apparire giovane e fresca, compatta e idratata come in effetti è. Un ulteriore grave rischio è che si vada a sbilanciare il pH cutaneo compromettendo l’equilibrio fisiologico della cute e andando incontro a fenomeni di sensibilizzazione e irritazione.
Questo approccio lo si è osservato anche nei confronti dei prodotti di make-up con il loro packaging dalle forme giocose e accattivanti, per non parlare dell’attrazione esercitata dai colori. Se prima le bambine utilizzavano di nascosto i trucchi per gioco, mimando i gesti della mamma, la voglia di sperimentare, di esprimere le diverse sfaccettature del proprio carattere, porta le adolescenti di oggi ad avere altri modelli e a “copiare” il modo di truccarsi delle diverse influencers (che spesso hanno esattamente la loro stessa età!). I prodotti favoriti sono fard, lucidalabbra, mascara che va rigorosamente applicato dopo l’uso del piegaciglia. E questo non è più un divertimento, ma un’abitudine quotidiana per avvicinarsi a un ideale di bellezza stereotipato. Negli USA, per esempio, va molto di moda organizzare per il compleanno il primping party: i festeggiamenti si svolgono all’interno di una spa dove le bambine possono imbellettarsi e laccarsi le unghie proprio come delle piccole dive.
I brand si stanno omologando a questa tendenza: in Inghilterra è nato un marchio che vende prodotti beauty specifici per la Gen Alpha, anzi gli adolescenti e i preadolescenti vengono coinvolti nello sviluppo dei prodotti manifestando così le loro preferenze. Il packaging è semplice ma attraente e c’è la possibilità di comporre la propria palette colore personalizzata.
Questa ossessione per la cura della propria pelle ha un nome: cosmeticoressia e, naturalmente, molti sono i pareri contrari al fatto che ragazzine così giovani possano cedere a questa ossessione. D’altro canto bisogna insegnare loro che una corretta detersione personale e una regolare igiene orale sono essenziali per prendersi cura del proprio corpo, a patto che si utilizzino prodotti specifici con INCI basico e con materie prime selezionate. Un detergente delicato, una crema con fattore di protezione quando ci si espone al sole, un doposole, un burro cacao per difendere le labbra dal freddo, potrebbero rappresentare i fondamentali per una corretta “routine di bellezza”.