LE FRAGRANZE E LA COSMETICA

Il panorama del mondo della cosmetica è vasto, ed altrettanto vasto è l’orizzonte delle fragranze, da sempre elemento centrale di questo mondo così affascinante.

Per rendersi conto di quanta importanza ricopra un profumo basti pensare al gesto automatico che chiunque dal più esperto al meno esperto fa quando testa un prodotto. Lo spalma leggermente e lo avvicina al naso.

Le fragranze non sono solo sostanze complesse che influenzano la reologia di un cosmetico, ma sono note che influenzano le emozioni di chi le indossa. Hanno lo straordinario potere di evocare ricordi, influire sulle emozioni e sugli stati d’animo.


L’INGREDIENTE “ACQUA”

LE FRAGRANZE IMPATTANO SUL BENESSERE FISICO E PSICOLOGICO

Ma questo come accade? Per capirlo dobbiamo fare un passo indietro, nella fisiologia umana.

Quando i neuroni olfattivi recepiscono le molecole odorose questi stimolano parti specifiche del cervello, in particolare ippocampo ed amigdala, deputate alla gestione della memoria e delle emozioni (1).

Gli studi di Herz e von Clef (2) hanno dimostrato che le esperienze olfattive possono riattivare ricordi lontani, creando associazioni emotive che possono durare nel tempo. Anche nella letteratura abbiamo esempi di questo tipo: nell’opera di Proust “Alla ricerca del tempo perduto” la cosiddetta “memoria involontaria” viene stimolata dall’odore di una madeleine che riporta alla mente emozioni passate.

L’utilizzo di fragranze particolari, contribuisce non solo all’aumento della gradevolezza del prodotto, ma anche a determinare una connessione fisiologica tra sistema nervoso, immunitario ed endocrino.

Studi elettrofisiologici hanno rivelato che la stimolazione olfattiva attraverso l’inalazione di alcune fragranze esercita effetti psicofisiologici misurabili sull’ essere umano e cambiamenti immediati come la modifica della tensione muscolare o la dilatazione della pupilla, influenzando di fatto le attività cerebrali spontanee e le funzioni cognitive (5).

Fragranze agrumate e floreali sono in grado di ridurre i livelli di ansia e migliorare sensibilmente l’umore. Non serve specificare quanto questa informazione sia stata fondamentale per lo sviluppo dell’industria cosmetica.

I consumatori, infatti, oggi ancora più di ieri ricercano un prodotto efficace ma anche piacevole da indossare e gradevole da spalmare. Il cosmetico diventa sempre più performante quindi, non solo come effetto, ma dal punto di vista dell’applicazione. Del profumo che lascia sulla pelle. Il profumo si identifica con il cosmetico, e per estensione il profumo si identifica con la funzione.

“Se massaggio un linimento per le articolazioni immagino già di sentire una fragranza balsamica, canforata”. Cosi un mix di fragranze Talcate Cipriate e Gourmand diventa per il consumatore “profumo di coccole”, un mix di Agrumi e fiori bianchi diventa profumo di Pulito. Menta ed Eucalipto ci fa sentire sulle Alpi, Cocco e Calone ci fanno sentire al mare. Questa attenzione al profumo non ha lasciato ovviamente indenne il mondo degli studi di Marketing. Sono infatti aumentati sensibilmente negli ultimi anni gli studi che relazionano le fragranze alle funzioni cerebrali creando di fatto una nuova branca, lo Scent Marketing. Si può dedurre quanto le fragranze influenzino direttamente ed indirettamente le vite di ognuno di noi grazie anche al fenomeno dell’associazione.

OGNI PROFUMO HA IL SUO COSMETICO O OGNI COSMETICO HA IL SUO PROFUMO

Figura 1. I contaminanti dell'acqua

Le fragranze hanno da sempre un impatto significativo nella vita dell’essere umano, basti pensare alla stessa religione che prevede l’uso di Incenso “per fumum” come mezzo per intensificare la preghiera, fino all’ associazione del profumo di incenso con una sensazione di sacro e solenne.

Noi tutti associamo nella nostra vita odori a sensazioni. L’ odore della torta nel forno a casa della nonna, l’odore del dopobarba al Pino del nonno, la naftalina nella cassa del corredo antico… creano impronte olfattive estremamente forti, insostituibili, alle quali associamo sensazioni che difficilmente possono mutare. Se è vero quindi che tendiamo a percepire affascinante una persona che indossa un profumo gradevole (5) è altrettanto vero che brand del calibro di Chanel e Dior hanno saputo sfruttare questo concetto costruendo parte della loro notorietà attorno a fragranze iconiche che non avevano solo lo scopo di affascinare il consumatore quanto di rendere riconoscibile il brand. Un vero e proprio marchio olfattivo.

L’ ASSOCIAZIONE. ECCO UN ALTRO ASPETTO MOLTO IMPORTANTE DELL’ USO DELLE FRAGRANZE

Figura 1. I contaminanti dell'acqua

Riferimenti bibliografici

È importante ricordare che l'industria delle fragranze è soggetta a normative stringenti riguardanti la sicurezza e l'uso degli ingredienti. L'International Fragrance Association (IFRA) stabilisce linee guida per l'uso sicuro delle fragranze nei prodotti cosmetici. È fondamentale per garantire la sicurezza dei consumatori che queste regolamentazioni vengano rispettate. Infatti, nonostante l’estrema gradevolezza di tali prodotti è importante ricordare che le fragranze sono tra le molecole altamente allergizzanti, per cui nei soggetti particolarmente sensibili come donne incinte e bambini è fondamentale prestare attenzione per evitare lo sviluppo di più o meno serie reazioni allergiche. Le aziende che trascurano questi aspetti rischiano non solo sanzioni legali, ma anche danni di immagine.


In definitiva possiamo quindi dire che le fragranze sono un mondo articolato, complesso. Con le sue regole e le sue eccezioni, Le fragranze sono molto più di semplici profumi. Esse influenzano le emozioni, le interazioni sociali e le scelte dei consumatori. La loro importanza è evidente e continueranno a svolgere un ruolo sempre più di rilievo per il futuro dell'industria cosmetica.

UN’ARMA POTENTE NELLE MANI DI TUTTI?

“6.8.4 WATER TREATMENT EQUIPMENT SHOULD BE SET UP SO AS TO AVOID STAGNATION AND RISKS OF CONTAMINATION”

Vogliamo terminare questo articolo soffermandoci sul punto 4. Esso, come il punto 1, necessita a nostro avviso di particolare attenzione. Abbiamo già detto che l’acqua purificata tende a ricontaminarsi, questo è tanto più vero tanto più essa rimane statica. E’ altresì importante notare che ciò è valido non solo per il processo di purificazione, ma anche per le fasi di stoccaggio e distribuzione che devono quindi essere altrettanto accuratamente progettate e realizzate. E’ proprio su queste ultime fasi, spesso poco conosciute nella pratica, che vogliamo dedicare il nostro approfondimento.

Si entra qui nel vivo di una parte molto specifica che in ogni azienda varia a seconda dei layout delle aree di produzione, delle abitudini e dei flussi di lavoro, ma ci sono dei criteri che valgono trasversalmente per tutti.

Come garantire quindi che l’acqua purificata prodotta mantenga una qualità idonea fino al momento dell’utilizzo nelle preparazioni cosmetiche?

Innanzitutto, è necessario creare un sistema di ricircolo continuativo (avoid stagnation) a valle del sistema per la purificazione dell’acqua che parta dal serbatorio di stoccaggio e arrivi fino ai punti d’uso per poi tornare di nuovo nel serbatoio, definendo così quello che viene chiamato P&ID (Piping & Instrumentation Diagram). In esso verrà dettagliata la sequenza dei componenti atti al mantenimento dei parametri chiave per la qualità dell’acqua. Di seguito, per meglio chiarirne il concetto, riportiamo un esempio di P&ID:

Il primo elemento rappresentato nel P&ID è il serbatoio di stoccaggio, esso presenta alcune caratteristiche costruttive fondamentali per la conservazione dell’acqua quali: un filtro di ventilazione (tipicamente multistrato, per la rimozione dei contaminanti aerodispersi e della CO2 che causerebbe una lenta acidificazione dell’acqua), un fondo conico per garantire lo svuotamento totale, una spry ball per il lavaggio della parte di testa e delle pareti, una lampada UV e un sensore di livello a pressione. Ognuno di questi accessori verrà collegato mediante connessioni “pulite” che non creino interstizi di ristagno dell’acqua (il tipo di connessione TRI-CLAMP, ad esempio, è ritenuta una delle migliori connessioni in tal senso). L’acqua viene poi spinta verso i punti d’uso, tipicamente le elettrovalvole comandate da un batch-controller e posizionate nei pressi di ogni turboemulsore, mediante delle pompe correttamente dimensionate per garantire una portata e una velocità di flusso sufficienti a generare un moto turbolento all’interno dell’anello di distribuzione. Grazie a questo fenomeno, infatti, si avrà un effetto di autopulizia che renderà molto meno agevole il deposito di biofilm sulle pareti.Dopo essere transitata per i punti d’uso, indipendentemente dal rispettivo utilizzo, l’acqua tornerà al serbatorio e ricomincerà il suo ciclo. Questo permetterà di evitare che l’acqua ristagni nei periodi di inattività produttiva legati ai tempi morti tra una lavorazione e l’altra.Nell’esempio di P&ID in figura abbiamo aggiunto anche alcuni elementi accessori che riteniamo utili al nostro scopo. Essi possono essere definiti di volta in volta a seconda delle specifiche esigenze e sono rappresentati da: un passaggio su UV (il continuo irraggiamento dell’acqua in ricircolo riduce la proliferazione microbica), una filtrazione in linea su filtro 0,22 (si tratta di un filtro assoluto quindi di un’efficacissima barriera al passaggio dei m.o.) e un sistema di campionamento sanitario prima del rientro sul serbatoio per agevolare le operazioni di prelievo microbiologico e migliorarne l’affidabilità. In conclusione, l’esempio di cui sopra potrebbe essere arricchito con molti altri accorgimenti, ad esempio un sistema di abbattimento della temperatura, ma questo tipo di dettaglio esula dallo scopo di questo articolo che intende invece condividere una visione d’insieme per la corretta gestione dell’ingrediente ACQUA, in quanto fattore critico per le esigenze del settore cosmetico dove esso è molto spesso al primo posto nella lista INCI di un prodotto finito raggiungendo percentuali superiori al 60%. La qualità di un prodotto cosmetico è legata a doppia mandata alla qualità dell’acqua utilizzata in produzione che rappresenta quindi un asset fondamentale per lo sviluppo di prodotti premium, innovativi e sostenibili.

FEDERICO FUMO             

Ceo - Laboratori Effe srl | Docente in Tecnologia e Formulazione dei prodotti Cosmetici

Università Cattolica del Sacro Cuore


EMANUELE PIRO          

Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari | Italia


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