Editoriale


NICOLA D'ANZI
Regulatory Affairs Officer Medical Device & Food, Intexo Società Benefit (A ProductLife Group Company)
MEMBRO DEL COMITATO SCIENTIFICO
di NUTRA HORIZONS ITALIA
La mia formazione accademica, che include una Laurea in Genetica e Biologia Molecolare nella Ricerca di Base e Biomedica conseguita presso l’Università La Sapienza e un successivo Master di secondo livello in Prodotti Nutraceutici ottenuto all’Università di Pavia, ha costituito il fondamento del mio percorso professionale, orientato all'innovazione scientifica e alla conformità regolatoria nel vasto ambito della nutrizione e della salute.
Le mie esperienze professionali pregresse comprendono significative attività quale ricercatore in ambito microbiologico, con un focus specifico sulla caratterizzazione di nuovi ceppi probiotici funzionali, e il ruolo di formulatore di integratori alimentari innovativi, sviluppati secondo un approccio paziente-centrico.
Attualmente, queste competenze ed esperienze convergono nel mio incarico di Consulente in Affari Regolatori e Scientific Advisor per i settori food e dispositivi medici presso Intexo. Intexo è una società facente parte del gruppo Product Life Group (PLG), un partner globale che fornisce consulenza regolatoria strategica lungo l'intero ciclo di vita del prodotto ad aziende operanti nei settori Farmaceutico, Dispositivi Medici, Alimentare e Consumer Healthcare. In tale contesto, metto a disposizione la mia expertise per navigare le complessità scientifiche e normative di questi mercati.
Bio...
Il settore della nutraceutica sportiva è in vivace evoluzione, alimentato da una ricerca scientifica che svela connessioni sempre più intricate tra nutrizione, microbiota intestinale e performance atletica. Al fulcro di questa rivoluzione si colloca l'asse intestino-muscolo, un sofisticato dialogo biologico bidirezionale che promette di ridefinire le strategie per l'ottimizzazione della prestazione, del recupero e della salute generale dell'atleta.
Comprendere come l'attività fisica, nelle sue eterogenee espressioni di tipologia e intensità, moduli la composizione e la funzionalità del microbiota intestinale è un campo d'indagine di frontiera. Recenti meta-analisi e revisioni sistematiche hanno messo in luce come l'esercizio fisico possa indurre significative alterazioni nel microbioma degli atleti, quali variazioni nella diversità alfa e beta e nel rapporto tra Bacillota e Bacteroidota (1). Questi dati suggeriscono l'importanza di strategie mirate, quasi un "allenamento" del microbiota stesso, per supportare salute e performance. Tali modifiche non sono casuali, ma paiono seguire percorsi specifici che la scienza sta iniziando a decifrare, aprendo così la strada a interventi nutraceutici di crescente precisione.
I meccanismi attraverso cui l'esercizio modella l'ecosistema intestinale e, di conseguenza, come questo influenzi la fisiologia muscolare, sono complessi. L'attività fisica, in particolare se di intensità moderata e regolare, tende a incrementare la diversità microbica e a promuovere la crescita di batteri benefici capaci di produrre acidi grassi a catena corta (SCFA), quali acetato, propionato e soprattutto butirrato, dalla fermentazione di fibre alimentari non digeribili (2). Gli SCFA agiscono come cruciali molecole di segnalazione: una volta assorbiti, possono raggiungere il tessuto muscolare influenzandone positivamente il metabolismo. Contribuiscono, ad esempio, al miglioramento della sensibilità insulinica, alla promozione della biogenesi mitocondriale attraverso l'attivazione di vie come AMPK e PGC-1α, e alla regolazione dei processi anabolici, potendo anche inibire gli istoni deacetilasi (HDACs) (2). Parallelamente, un microbiota intestinale "allenato" e in eubiosi contribuisce a una riduzione dell'infiammazione sistemica di basso grado e a un rafforzamento dell'integrità della barriera intestinale, limitando, ad esempio, la traslocazione di lipopolisaccaridi (LPS) (2). Questi fattori sono determinanti non solo per la salute generale, ma anche per ottimizzare i processi di recupero muscolare e l'adattamento allo stress indotto dall'esercizio.
L'entusiasmo generato dalle scoperte sull'asse intestino-muscolo sta naturalmente catalizzando un'ondata di innovazione nel campo dei nutraceutici. L'obiettivo è sviluppare prodotti capaci di interagire in modo mirato con questo asse per ottimizzare la salute muscolare e, di conseguenza, la performance. È cruciale sottolineare che una porzione considerevole della ricerca attuale sugli interventi volti a modulare l'asse intestino-muscolo per migliorare parametri quali massa, forza o funzione muscolare, si concentra prevalentemente su popolazioni di individui anziani, spesso nel contesto della sarcopenia (2, 3, 4). Queste ricerche fondamentali stanno gettando le basi per una comprensione più approfondita di questo dialogo biologico e rappresentano il punto di partenza imprescindibile per future indagini che potrebbero, con le dovute cautele e specificità, traslare queste conoscenze anche al mondo degli atleti.
L'approccio innovativo si articola su diversi livelli di intervento, con evidenze che, come accennato, emergono in larga parte dagli studi sull'invecchiamento muscolare: si inizia con la selezione di ceppi probiotici specifici. Diverse ricerche, sebbene spesso condotte su modelli animali o su individui anziani con sarcopenia, hanno mostrato risultati promettenti (4). Ad esempio, la supplementazione con Lactobacillus plantarum TWK10 è stata associata a potenziali benefici sulla massa muscolare e sulla performance fisica in alcuni studi (4). Anche miscele di probiotici o ceppi specifici come Lactobacillus paracasei, talvolta in combinazione con altri nutrienti quali leucina e acidi grassi omega-3, sono stati investigati per i loro effetti sul miglioramento della forza di presa (HGS) e sulla funzionalità muscolare in contesti di declino muscolare senile (3).
Un altro fronte di intervento è rappresentato dai prebiotici, sostanze non digeribili che fungono da substrato per la crescita e/o l'attività di specie batteriche intestinali considerate benefiche (4). L'obiettivo è quello di favorire una composizione del microbiota che supporti indirettamente la salute muscolare. Studi su popolazioni anziane hanno indicato che formulazioni prebiotiche, ad esempio a base di frutto-oligosaccaridi (FOS) e inulina, possono indurre miglioramenti nella forza muscolare o nella percezione della fatica (3).
Si arriva poi ai postbiotici, che includono i metaboliti bioattivi prodotti dai batteri intestinali, come gli stessi acidi grassi a catena corta (SCFA) (2). Questi composti, derivanti dalla fermentazione batterica delle fibre, possono esercitare effetti diretti e indiretti sul metabolismo muscolare, sulla sensibilità insulinica e sull'infiammazione (2, 4). Il butirrato, in particolare, è stato studiato per il suo ruolo nel supportare il metabolismo energetico muscolare, potenziando anche la produzione di ATP (2). Anche l'effetto di altri metaboliti di origine microbica, come l'urolitina A (un derivato del metabolismo degli ellagitannini), è stato oggetto di indagine per un potenziale supporto alla resistenza muscolare, sebbene i risultati clinici non siano sempre stati definitivi (3).
Infine, la notevole variabilità interindividuale del microbiota intestinale e la sua specifica modulazione da parte di fattori quali il tipo e l'intensità dell'attività fisica praticata (1) e il regime dietetico, suggeriscono con forza un futuro orientato verso la nutraceutica personalizzata. Sebbene si tratti di un campo ancora in fase esplorativa, l'idea di analizzare il profilo del microbiota di un singolo individuo per guidare interventi nutraceutici mirati (siano essi probiotici, prebiotici o postbiotici) rappresenta un orizzonte di grande interesse e potenzialità (1, 2). La ricerca condotta su popolazioni anziane sta attualmente costruendo il solido bagaglio di conoscenze meccanicistiche e cliniche essenziale affinché, un domani, questo approccio possa essere efficacemente esteso, validato e adattato anche alle peculiari esigenze degli atleti.
In conclusione, la ricerca sull'asse intestino-muscolo sta dischiudendo un capitolo scientifico e applicativo entusiasmante per la nutraceutica sportiva. La possibilità di modulare finemente questo complesso dialogo biologico attraverso l'integrazione mirata apre la strada a strategie di supporto sempre più sofisticate e potenzialmente personalizzate. La sfida principale, per la comunità scientifica e per l'industria, sarà quella di tradurre queste affascinanti scoperte in prodotti che siano non solo innovativi, ma anche supportati da solide evidenze di efficacia e sicurezza, per un autentico progresso della nutrizione sportiva.
Nutraceutica e Performance Sportiva:
Nuove Frontiere dall'Asse Intestino-Muscolo

Riferimenti bibliografici
- Ghaffar, T., Ubaldi, F., Volpini, V., Valeriani, F. & Romano Spica, V. (2024). The Role of Gut Microbiota in Different Types of Physical Activity and Their Intensity: Systematic Review and Meta-Analysis. Sports, 12, 221.
- Li, T., Yin, D. & Shi, R. (2024). Gut-muscle axis mechanism of exercise prevention of sarcopenia. Frontiers in Nutrition, 11, 1418778.
- Barry, D.J., Wu, S.S.X. & Cooke, M.B. (2024). The Relationship Between Gut Microbiota, Muscle Mass and Physical Function in Older Individuals: A Systematic Review. Nutrients 2025, 17, 81.
- Li, W., Sheng, R-W., Cao, M-M. & Rui, Y-F. (2024). Exploring the Relationship Between Gut Microbiota and Sarcopenia Based on Gut-Muscle Axis. Food Science & Nutrition, 12, 8779-8792.
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