WITHANIA SOMNIFERA (ASHWAGANDHA) E TRANSIZIONE MENOPAUSALE

INTRODUZIONE

L’Ashwagandha (Withania somnifera) è una pianta perenne che cresce nelle aree secche subtropicali e che appartiene alla famiglia delle Solanacee.

Ha una lunga storia etnofarmacologica ed è molto utilizzata nelle pratiche tradizionali ayurvediche, nonché come integratore alimentare nei Paesi occidentali per le sue proprietà adattogene (1).

La sua distribuzione va dal bacino del Mediterraneo, all’Africa tropicale, il Sud Africa, le Canarie, l’Isola di Capo Verde e fino al Medio Oriente, l’Asia centrale, India, Pakistan, Cina, Nepal e Oceania. In India, la Withania somnifera è coltivata come pianta medicinale soprattutto per le radici, che contengono numerose sostanze bioattive con azioni farmacologiche (2).


Tra le sostanze bioattive presenti nella pianta ci sono withaniolidi, polifenoli, flavonoidi e alcaloidi.

Nella pianta fresca, nei germogli, nelle bacche, nei semi e nelle foglie si trovano acidi grassi, alcooli, molecole volatili, acido miristico, palmitico, linoleico e alcuni alcani. Le radici sono fonte di amidi, zuccheri, glicosidi, withaniolidi e numerose altre molecole con attività biologica (3).

I componenti con azione farmacologica dell’Ashwagandha possono essere distinti per la categoria chimica alla quale appartengono:

Sali: anaferina, pseudotropina, anahygrina, cuscohygrina, tropina

Flavonodi: quercetina, kaempferolo, apigenina, catechine, nariginina, rutina

Steroidi: stigmastadieni, diosgenina, colesterolo, bi-sitostreolo, stigmasterolo, sitoinosidi VII, VIII, IX e X

Alcaloidi: withanina, nicotina, tropeltigloato, sonniferina, sonniferinina, withanianina

Lattoni steroidei: withanione, withanolidi (da A a M), withaferina-A, witharistatina

Composti azotati: omnisolo, withanolo, aomnitolo (3,1).


Nella tradizione ayurvedica, l’Ashwagandha viene utilizzata come anti-aging e protezione generale della salute, nei paesi occidentali è principalmente nota come adattogeno (4).


La Withania somnifera possiede diverse proprietà farmacologicamente testate ascrivibili al suo peculiare contenuto di molecole bioattive: antinfiammatoria, neuro e cardioprotettiva, immunomodulatoria, epatoprotettiva, antimicrobica, antiapoptotica, per il controllo del metabolismo glucidico, adattogena (1, 2,3).

IL QUADRO NORMATIVO: UNA CORNICE STRETTA

Durante la transizione menopausale, le donne possono sperimentare vari segni associati alla riduzione degli estrogeni, in alcuni casi anche particolarmente spiacevoli, come vampate di calore, disturbi del sonno, sbalzi di umore, scarsa capacità di concentrazione e peggioramento della memoria, secchezza vaginale, ansia. Oltre alla terapia ormonale sostitutiva, quando indicata, diversi supplementi a base di piante sono spesso utilizzati per alleviare i disagi causati dai segni della transizione menopausale e migliorare la qualità della vita delle donne che li sperimentano (4). Nel mondo, circa il 90% delle donne nel periodo che va dal’inizio della premenopausa ai 5 anni successivi al momento della menopausa cercano un consiglio da parte di professionisti della salute per migliorare il discomfort che sperimentano (5).

L’INTERSEZIONE TRA CATEGORIE: UNA CRITICITÀ FORTE

Alcuni studi si sono concentrati sulle attività degli estratti di Ashwagandha per la gestione di problematiche ormonali, sia nelle donne che negli uomini.

Uno studio pilota randomizzato contro placebo, pubblicato nel 2015, ha dimostrato come un estratto in acqua di Ashwagandha migliorasse la funzione sessuale, l’eccitazione e la lubrificazione vaginale e abbassasse il disagio associato alle attività sessuali in donne sane in età fertile (6). Gli autori non identificano un meccanismo d’azione o una singola molecola contenuta nell’estratto come causa dei miglioramenti osservati, ma li associano all’azione adattogea - che insiste anche sull’asse ipotalamo-ipifisi-gonadi e non solo su quello ipotalamo-ipofisi-surrene (3) della Withania somnifera e alle sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti (6).

Nasimi et al, nella loro review del 2021 sugli effetti dell’Aswhagandha sul sistema riproduttivo maschile e femminile identificano alcune azioni principali in entrambi i sessi: il miglioramento delle proporzioni relative dell’ormone luteinizzante LH, dell’ormone follicolo – stimolante FSH e del testosterone, nonchè la promozione della follicologenesi e della spermatogenesi. Nelle donne, l’azione GABA mimetica degli estratti di W.somnifera migliorerebbe la secrezione di Gonadotropin Releasing Hormone (GnRH) con un conseguente ripristino di equilibri negli ormoni sessuali (7).


Uno studio esploratorio della durata di otto settimane condotto in India ha arruolato 100 donne dai 45 ai 60 anni, in premenopausa e che sperimentavano sintomi climaterici quali: vampate di calore, irritabilità, emicranie, insonnia e sudorazione notturna. Lo studio era randomizzato in due bracci: uno con un estratto di radice di Withania somnifera con withaniolidi > 5% e l’altro con placebo. Già alla prima rilevazione a 4 settimane, il gruppo del braccio Aswhagandha ha mostrato miglioramenti statisticamente significativi per quanto riguardava tutti i disturbi presi in considerazione: psicologici, vasomotori, urogenitali, somatovegetativi (8).

I valori ematici di estradiolo nelle donne che avevano assunto l’estratto di W.somnifera avevano mostrato un incremento statisticamente significativo, andando a sopperire quindi al calo fisiologico dovuto alla transizione menopausale (5).

Tra tutte le molecole bioattive contenute nell’Ashwagandha i withaniolidi sono ritenuti i responsabili dell’incremento dei dosaggi di estradiolo e del conseguente ripristino dell’equilibrio tra LH e FSH, nonché di un miglioramento dello spessore endometriale (5).

CONCLUSIONI

L’Ashwaganhda, con il suo contenuto di più di ottanta molecole bioattive, esercita diverse azioni sulla fisiologia umana. Le interazioni tra gli estratti di questa pianta, gli assi ormonali, gli assi neuroendocrini hanno dimostrato nei pochi studi a disposizione in letteratura di poter fornire un valido supporto alla salute psico-fisica delle donne durante il periodo della peri e pre-menopausa, migliorando i diversi ambiti di possibile discomfort: quello vasomotorio, quello psicoemotivo, quello sessuale e quello somatovegetativo essendo al contempo ben tollerati.

È sicuramente necessaria la raccolta di ulteriori dati in studi clinici ben disegnati e condotti secondo gli standard internazionali riconosciuti, ma ad oggi è possibile ritenere i nutraceutici a base di estratti di W.somnifera ben titolati soprattutto per quanto riguarda i withaniolidi, uno strumento per supportare la salute e la qualità della vita delle donne che stanno sperimentando i disagi causati dalla transizione menopausale.

Riferimenti bibliografici

LIVIA GALLETTI
Biologa nutrizionista | Italia

Bio...

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KEYWORDS

Ashwaganhda

Menopausa

Transizione Menopausale

Salute

Donne

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L’Aswhagandha (Withania somnifera) è una pianta della famiglia delle Solanacee con una lunga storia etnofarmacologica. Se in oriente è suggerita come anti-aging e protettore generico della salute, in occidente è principalmente utilizzata per le sue proprietà adattogene, ma la letteratura scientifica supporta i suoi impieghi come antiossidante, immunomodulatore, antinfiammatorio, neuroprotettore.

Ogni parte della pianta (germogli, radici, foglie, frutti, semi e corteccia) contiene numerose sostanze di comprovata bioattività sulla fisiologia umana.

Durante la transizione menopausale, le donne possono sperimentare una serie di disagi legati al progressivo esaurimento della funzione ovarica e alle conseguenti fluttuazioni ormonali, e l’Ashwaganda trova impiego nella gestione delle problematiche somatomotorie, psicoemotive, sessuali e somatovegetative.

ABSTRACT