Importanza delle etichette
per gli alimenti gluten free

Riferimenti bibliografici

Additivi e aromi, dove si trovano in etichetta?

    NELLE PROSSIME EDIZIONI:

    In questo mondo di alimenti globalizzati molte sono le intolleranze e le allergie alimentari e il consumatore, per potersi tutelare negli acquisti, deve saper leggere le etichette. Gli alimenti nella cui etichetta è marcatamente evidente la presenza di una sostanza allergizzante, informazione obbligatoria per regolamento comunitario o, ancor di più, che presenta il claim - gluten free - costituiscono un tassello importante per un reale percorso di inclusività e di accessibilità anche nei confronti di una pratica così “banale” e” quotidiana” come fare la spesa!

    Soffrire di intolleranze o allergie o presentare problematiche di carattere genetico, quale può essere la celiachia, può determinare dei veri disagi nel fare la spesa e nel seguire un’alimentazione giornaliera senza correre il rischio di malesseri a volte anche molto severi.

    Per chi soffre di celiachia è in vigore un regolamento specifico in relazione alla etichettatura degli alimenti. Si tratta del Regolamento europeo n. 828 del 2014 (1) emanato il 20 Luglio 2016, relativo alle prescrizioni riguardanti l'informazione dei consumatori sull'assenza di glutine o sulla sua presenza in misura ridotta negli alimenti, che garantisce achi soffre di celiachia una informazione chiara sugli alimenti rispetto alla loro idoneità alla dieta senza glutine.

    Tale regolamento stabilisce che la dicitura “senza glutine” debba essere apposta in etichetta sui prodotti confezionati ma anche su quelli venduti sfusi. L’azienda che immette sul mercato un suo prodotto alimentare con il claim “senza glutine” deve garantire non solo l’assenza di glutine, ma anche l’assenza del pericolo di contaminazione. Il regolamento europeo n. 828/2014, nel suo allegato, precisa che il claim “senza glutine” può essere seguito dalle indicazioni “specificamente formulato per celiaci – persone intolleranti al glutine” o “adatto ai celiaci – persone intolleranti al glutine”.

    L’uso della dicitura è volontario, ma diventa obbligatorio per i prodotti inseriti nel Registro Nazionale degli alimenti senza glutine (RNA), erogabili al celiaco dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

    Non è assolutamente possibile utilizzare la dicitura – senza glutine - su confezioni di alimenti che non contengono naturalmente glutine (es. l’acqua o i formaggi tradizionali,); l’indicazione risulterebbe superflua e potenzialmente ingannevole per il consumatore.

    Gli alimenti che non contengono glutine si contraddistinguono per la presenza della spiga in etichetta come simbolo del gluten free.

    Pur tuttavia in un ristorante, può capitare di sentirsi discriminati, esclusi, per una scarsa varietà di scelta. Molti ristoranti, benché provvisti di alimenti senza glutine, spesso non offrono pane fresco per celiaci e quindi la bruschetta viene servita con le gallette di riso; oppure nei fast food, tanto cari ai ragazzi, spesso non c’è scelta, esiste solo un tipo di panino senza glutine e quindi niente crocchette di pollo o panzerotti o piadine varie. Nonostante siano stati fatti passi enormi nella direzione di un percorso di “parità di scelta alimentare”, esistono ancora differenze che rendono il celiaco leggermente discriminato rispetto agli altri consumatore/commensali.

    SOSTANZE O PRODOTTI CHE PROVOCANO ALLERGIE O INTOLLERANZE


    Il regolamento UE n 1169 /2011 (2) prevede di evidenziare obbligatoriamente, anche con contrasti cromatici, le indicazioni relative alla presenza di sostanze allergizzanti negli alimenti preconfezionati e preimballati.

    Le sostanze individuate dalla Commissione Europea sono le seguenti:


    1.Cereali contenenti glutine, cioè: grano, segale, orzo, avena, farro, kamut o i loro ceppi ibridati e prodotti derivati, tranne: a) sciroppi di glucosio a base di grano, incluso destrosio b) maltodestrine a base di grano c) sciroppi di glucosio a base di orzo; d) cereali utilizzati per la fabbricazione di distillati alcolici, incluso l’alcol etilico di origine agricola

    2. Crostacei e prodotti a base di crostacei.

    3. Uova e prodotti a base di uova.

    4. Pesce e prodotti a base di pesce, tranne: a) gelatina di pesce utilizzata come supporto per preparati di vitamine o carotenoidi; b) gelatina o colla di pesce utilizzata come chiarificante nella birra e nel vino.

    5. Arachidi e prodotti a base di arachidi.

    6. Soia e prodotti a base di soia, tranne: a) olio e grasso di soia raffinato (1); b) tocoferoli misti naturali (E306), tocoferolo D-alfa naturale, tocoferolo acetato D-alfa naturale, tocoferolo succinato D-alfa naturale a base di soia; c) oli vegetali derivati da fitosteroli e fitosteroli esteri a base di soia; d) estere di stanolo vegetale prodotto da steroli di olio vegetale a base di soia.

    7. Latte e prodotti a base di latte (incluso lattosio), tranne: a) siero di latte utilizzato per la fabbricazione di distillati alcolici, incluso l’alcol etilico di origine agricola; b) lattiolo.

    8. Frutta a guscio, vale a dire: mandorle (Amygdalus communis L.), nocciole (Corylus avellana), noci (Juglans regia), noci di acagiù (Anacardium occidentale), noci di pecan [Carya illinoinensis (Wangenh.) K. Koch], noci del Brasile (Bertholletia excelsa), pistacchi (Pistacia vera), noci macadamia o noci del Queensland (Macadamia ternifolia), e i loro prodotti, tranne per la frutta a guscio utilizzata per la fabbricazione di distillati alcolici, incluso l’alcol etilico di origine agricola.

    9. Sedano e prodotti a base di sedano.

    10. Senape e prodotti a base di senape.

    11. Semi di sesamo e prodotti a base di semi di sesamo.

    12. Anidride solforosa e solfiti in concentrazioni superiori a 10 mg/kg o 10 mg/litro in termini di SO2 totale da calcolarsi per i prodotti così come proposti pronti al consumo o ricostituiti conformemente alle istruzioni dei fabbricanti.

    13. Lupini e prodotti a base di lupini.

    14. Molluschi e prodotti a base di molluschi

    KEYWORDS

    Sicurezza alimentare

    Inclusività

    Etichette alimentari

    NEW